venerdì 25 giugno 2010

Inquinamento, morte e rabbia Posted by Antonio Di Matteo

Storia di una terra e del suo popolo che muore per cause apparentemente naturali.
Volevo parlare, ancora una volta, di come è possibile sfruttare a nostro vantaggio l’immensa risorsa dei rifiuti, sia quelli solidi urbani, che quelli provenienti dall’ambiente, sterpaglie, paglie, legno. Ma mi ritrovo a leggere pagine e pagine di articoli di giornali, a vedere inchieste, video, reportage, su come invece, la Basilicata, la gente lucana, i politici lucani, hanno perso una grande occasione. La Basilicata è diventata un letamaio fetido e moribondo, pieno zeppo di rifiuti solidi urbani lucani e campani, e imbottito di amianto, fosfogessi, fanghi provenienti dalle estrazioni petrolifere, materiale proveniente da inceneritori, liquami urbani ed industriali, tutto rigorosamente gettato nelle discariche, nei terreni, nei fossi.
Sacchi di amianto lungo la Basentana
Il bello di questa storia è che tutto quello che vi ho esposto, l’abbiamo tutti nelle nostre carni, nel nostro fegato, nei nostri polmoni, nei reni. Tutto raccolto. Noi lucani siamo una discarica che cammina e che vive. I rifiuti, il pergolato, i fanghi, l’amianto, il letame umano, scorre inesorabilmente a valle, nelle nostre dighe, nei nostri torrenti e nei nostri rubinetti. Molti potrebbero dire che l’acqua viene depurata; infatti, una depurazione certificata dall’Arpab. Arpab che non ci ha detto tutta la verità sulla vicenda della diga del Pertusillo. Arpab che ha detto che l’umidità e il caldo avevano provocato la fioritura dell’alga. Arpab che ha negato categoricamente la presenza di inquinanti nella diga e nelle dighe lucane. Arpab che non ha informato i lucani sul fatto che l’inceneritore di Melfi, la Fenice, ha inquinato pesantemente fino a poco tempo fa, e che ancora oggi non si riesce a mettere sotto controllo l’emissione di mercurio. Insomma, avete capito: l’Arpab.
Potrei parlarvi dei rifiuti tossici. Potrei dilungarmi sulla vasca di fosfogessi di Tito Scalo. Potrei discutere con voi delle discariche molteplici di Ferrandina e di Senise che franano a valle. Potrei dibattere sui siluri pieni di rifiuti nucleari nei fondali del nostro amato Ionio. Potrei anche parlarvi del palese inquinamento delle acque dei nostri torrenti. Potrei dirvi molte altre cose, forse anche più terribili di queste e potrei fantasticare su molte altre vicende che si potrebbero verificare sul nostro territorio. Ma come potrei smuovervi e invitarvi ad accendere il vostro cervello e attivarlo per riflettere anche pochi minuti al giorno su tutte queste vicende. È mai possibile che solo l’1% della popolazione lucana è interessata veramente a quello che sta accadendo qui, sotto i nostri occhi?
La gente muore ogni giorno in Basilicata, per tumori, ulcere, polmoniti, intossicazioni, ecc. Tutte patologie dovute all’inquinamento. E lo dicono i dati dell’Osservatorio epidemiologico lucano. Noi continuiamo a morire, i politici continuano ad ingrassare. A breve su questo nostro blog, vi proporrò una catena di articoli tutti incentrati sulle tematiche ambientali, con lo sguardo ben dritto verso le cause del nostro terribile inquinamento. Un inquinamento mortale, fatto da rifiuti tossici e mortali.
Antonio Di Matteo

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